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Breve storia della Neurochirurgia

di Giuseppe Ambrosio

La Neurochirurgia, una delle branche più "moderne" della medicina, ha in realtà una storia molto antica. Infatti già nel periodo neolitico (7000 a.C. - 3000 a. C.) gli archeologi hanno trovato i resti sia in Europa che nelle Americhe di trapanazioni craniche.

 

stampa XVIII secolo

 
I motivi di tali pratiche sono ancor oggi oscuri ma sicuramente in alcuni casi i "pazienti" erano sopravvissuti a tali trapanazioni. In molti casi le trapanazioni venivano eseguite per motivi religiosi (uomini posseduti da spiriti maligni) o anche venivano praticate dopo la morte del soggetto, ma in talvolta, dai resti rinvenuti, è possibile supporre anche uno scopo terapeutico. Il primo documento ufficiale riguardante la Neurochirurgia è un papiro Egizio del VII secolo a.C. nel quale veniva descritta una accurata anatomia del cranio e della colonna vertebrale e nel quale venivano trattate molte patologie di interesse Neurologico e Neurochirurgico.

 

stampa XVIII secolo                 stampa XVIII secolo

 
Ippocrate nel 460 a.C. scrisse sulla trapanazione cranica e sugli strumenti da utilizzare per eseguirla. Tali strumenti presentavano molte affinità con gli attuali.
 

stampa XVIII secolo                  stampa XVIII secolo

 
 La neurochirurgia continuò ad essere praticata nei secoli successivi "occasionalmente" cioè in rapporto con la competenza delle singole Scuole Mediche che si svilupparono su tutto il nostro pianeta con risultati più che soddisfacenti considerati i limiti "tecnologici".

 

stampa XVIII secolo             stampa XVIII secolo

 
I primi interventi della moderna Neurochirurgia risalgono alla fine del secolo XIX è furono eseguiti da chirurghi degli Stati Uniti e dell'Inghilterra. Essi furono conseguenza diretta dello sviluppo dei concetti di anestesia (1848) di antisepsi (1867) e di asepsi (1891). All'inizio del XX secolo grazie soprattutto a 2 chirurghi nordamericani, Harvey Williams Cushing e Walter Edward Dandy, la Neurochirurgia subì quello sviluppo che la portò in tempi abbastanza rapidi ad ottenere risultati ragguardevoli nella cura non solo dei traumatismi cranici ma anche dei Tumori Cerebrali e delle Malformazioni Vascolari Cerebrali. Questa importante crescita fu anche collegata alle nuove conoscenze sulla neurofisiologia delle aree delle aree corticali cioè ai rapporti tra corteccia cerebrale e organi effettori (movimenti, visceri ecc.). Negli anni 50 e 60 con l'"invenzione" della Microneurochirurgia un altro passo in avanti venne fatto.

 

Microscopio operatorio

 
Il principale "organizzatore" delle metodiche Microneurochirurgiche  è stato, negli anni successivi,  M. Gazi Yasaril, di nazionalità Turca ma residente ed operante a Zurigo in Svizzera. Grazie a Yasargil  grande sviluppo si è avuto nel trattamento della patologia vascolare e tumorale intracranica.
Anche le nuove metodiche diagnostiche (Tomografia Assiale Computerizzata e Risonanza Magnetica Nucleare) entrate nei nostri Ospedali negli anni 70 ed 80  hanno permesso di migliorare i risultati del trattamento Neurochirurgico grazie alla possibilità di arrivare presto e con maggiore precisione ad una diagnosi e quindi ad una adeguata terapia.
La Scuola Italiana di Neurochirurgia ha una delle più antiche tradizioni a livello mondiale e può contare su molti Centri Neurochirurgici all'avanguardia in numerose Regioni d'Italia (Campania, Lazio, Lombardia, Emila Romagna, Sicilia, ecc.). L'utilizzazione di nuove apparecchiature (Microscopio Operatorio, Aspiratore ad Ultrasuoni, Laser, Ecografo Intraoperatorio, Neuronavigatore, Neuroendoscopio) e dei nuovi materiali per l'impiantistica vertebrale e cerebrale (cages vertebrali, placche vertebrali, fissatori cranici, ecc.) hanno permesso, negli ultimi anni, un ulteriore miglioramento dei risultati terapeutici.
Inoltre, con l'utilizzo delle più moderne ed evolute attrezzature, si sono sviluppate le metodiche chirurgiche minimamente invasive (es. microchirurgia endoscopicamente assisitita) che hanno ulteriormente ridotto l'impatto di queste procedure sui pazienti.

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