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Terapia degli aneurismi arteriosi intracranici incidentali (non rotti)

di Giovanni Profeta

Oggi è sempre più comune per il neurochirurgo scoprire incidentalmente in un paziente la presenza di un aneurisma arterioso intracranico non rotto quando egli ha eseguito una Risonanza Magnetica per altre patologie. L’aneurisma arterioso è una dilatazione globosa di una parete di una arteria in corrispondenza di una biforcazione vasale prevalentemente del circolo della base cranica. 

Essa non è presente alla nascita ma può essere legata ad una congenita la debolezza della parete vascolare che presenta anomalie della sua struttura (muscolare membrana elastica). L’aneurisma a secondo delle dimensioni e della forma presenta un diverso rischio di rottura e quindi di conseguente emorragia intracranica (negli spazi su aracnoidei). La Risonanza Magnetica o altre indagini (TC) possono diagnosticare tali lesioni che poi possono essere meglio studiate con esami non invasivi come la angio-TC tridimensionale. Studi multicentrici hanno tracciato le linee guida per il trattamento preventivo di tali lesioni o il monitoraggio di esse per valutarne l’accrescimento volumetrico o i cambiamenti di forma. Pertanto le dimensioni, la forma, l’ipertensione arteriosa ed alcune abitudini di vita (fumo, stress ecc) sono fattori che possono predire il maggiore rischio di rottura e dunque la necessità di trattare l’aneurisma per evitare l’emorragia. Il trattamento consiste o nell’intervento chirurgico che prevede la chiusura del colletto, cioè della giunzione della lesione sull’albero vascolare, escludendo la comunicazione con questo.
Arteriografia cerebrale pre e post operatoria: aneurisma della biforcazione della carotide

Angio TC cerebrale: aneurisma dell'arteria cerebrale media

Doppio aneurisma cerebrale, sifone carotideo e comunicante anteriore.
Operatore: prof. Giovanni Profeta
In alternativa vi è la metodica di embolizzazione endovascolare che comporta un minore tasso di rischio rispetto all’intervento ma una minore affidabilità circa la chiusura completa della sacca aneurismatica (80%) mentre la chirurgia in mani esperte l’intervento determina un tasso di chiusura che va dal 95% al 100%.
Arteriografia pre e post trattamento con coil

Per ulteriori informazioni prof. Giovanni Profeta

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